Avete mai sentito parlare delle lenti a contatto vitaminizzate? Vediamo insieme di cosa si tratta e per quali disturbi possono essere utilizzate.
La scoperta è stata presentata nel 2010 durante il 239th American Chemical Society National Meeting & Exposition, il congresso che si svolge ogni anno organizzato dall’ACS, una delle società scientifiche più importanti del mondo. Ideate dai ricercatori dell’Università della Florida, le lenti a contatto vitaminizzate sono delle speciali LAC arricchite di vitamina E.
Ma qual è il vantaggio di questa scoperta statunitense? Le lenti a contatto vitaminizzate sono costituite da una sorta di piccoli mattoni di vitamina E la cui struttura permette il rilascio del farmaco nell’occhio gradualmente ed evitando dispersioni: in questo modo le molecole riescono a colpire con maggiore precisione la cornea, meglio dei classici colliri (la lacrimazione infatti causa una dispersione del farmaco). L’inserimento della vitamina E inoltre sarebbe un aiuto contro i danni causati dai raggi UV bloccandone il passaggio.
Ma quale disturbo può essere curato con queste lenti a contatto vitaminizzate? Il glaucoma, un gruppo di differenti malattie oculari che colpisce circa 67 milioni di persone nel mondo e che consiste in un graduale danno del nervo ottico. Se non diagnosticata e curata in tempo può causare anche svariati danni tra i quali i più gravi sono la cecità e l’ipovisione. I fattori di rischio che causano il glaucoma sono l’età (la sua comparsa può avvenire dopo i 40 anni per cui si consiglia di effettuare periodicamente visite oculistiche di controllo), l’aumentata pressione oculare, la familiarità e alcune malattie quali ipertensione sistemica e diabete. Le lenti a contatto vitaminizzate diventerebbero per questo uno dei mezzi più importanti per la sua cura. Restiamo in attesa di ulteriori test clinici a riguardo di queste speciali LAC.
