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L’ortottica

Ramo dell’oftalmologia, l’ortottica è una disciplina che si occupa delle tecniche di riabilitazione visiva che curano i disturbi sensoriali e motori della visione. Il termine deriva delle parole greche orthos (diritto) e optiké (visione, atto...

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Ramo dell’oftalmologia, l’ortottica è una disciplina che si occupa delle tecniche di riabilitazione visiva che curano i disturbi sensoriali e motori della visione. Il termine deriva delle parole greche orthos (diritto) e optiké (visione, atto di vedere): scopriamo allora insieme più approfonditamente di cosa si tratta. Al fine di una corretta terapia ottica la base fondamentale dell’ortottica rimane sempre l’oculistica: questa disciplina si concentra però su una serie di tecniche che mirano a risolvere problemi relativi a deficit muscolari grazie ad una riabilitazione. Come disse James Lancaster, della J. Lancaster & Son, società britannica di attrezzature fotografiche fondata nel 1832, “l’ortottica insegna ai fanciulli e agli adulti l’arte di servirsi correttamente degli occhi”.

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Lo strabismo è una delle alterazioni della vista che può essere trattata con l’ortottica

L’esame ortottico

L’esame ortottico viene svolto per diagnosticare o escludere eventuali anomalie che possono interessare l’apparato neuromuscolare dell’occhio e le sue eventuali alterazioni. Ma quali sono queste anomalie? Si può trattare di alterazioni a carico dei muscoli degli occhi o deficit dei nervi. Generalmente l’ortottica si rivolge per lo più a pazienti in età pediatrica ma può interessare anche alcune patologie dell’età adulta che provocano le seguenti alterazioni:

  • Alterazioni del campo visivo
  • Ambliopia (meglio conosciuta come sindrome dell’occhio pigro)
  • Anisometropia (condizione per la quale un occhio è normale e l’altro ha un vizio di refrazione)
  • Astenopia (affaticamento visivo)
  • Confusione
  • Diplopia (visione doppia)
  • Paralisi e paresi oculare
  • Strabismo

Un esame ortottico si svolge generalmente in 15-20 minuti e non prevede alcun genere di preparazione. L’ortottista misura l’acuità visiva e valuta la motilità oculare, la convergenza, la stereopsi (o visione binoculare) e la correttezza dei movimenti oculari che permettono una visione unitaria. Ma quali sono i test che vengono eseguiti in una visita ortottica?

  • CT (Cover Test)

Un occhio o entrambi in maniera alternati vengono schermati per determinare se sia presente uno strabismo e di quale tipo.

  • Test di Lang – Test di Wirt

Servono per capire se il paziente ha una corretta binocularità: vengono infatti mostrati dei disegni in rilievo per capire se i due occhi collaborano armonicamente nella visione. Le prove vengono eseguite sia da lontano che da vicino.

  • Test di Worth
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Vediamo insieme i test che vengono effettuati durante un esame ortottico

Consente di diagnosticare un’eventuale diplopia o una soppressione. Le prove vengono effettuate con dei filtri rossi e verdi posti davanti agli occhi e 4 dischi colorati, degli stessi colori, posizionati a croce.

  • Motilità oculare

Si studia l’ampiezza di escursione dei bulbi oculari nelle differenti posizioni di sguardo.

  • Esame al sinottoforo

Utile per valutare eventuale strabismo o eteroforie e ancora gradi di fusione, convergenza e stereopsi.

  • Test del vetro rosso

Con questo test, in una visita ortottica, si diagnostica molto facilmente lo strabismo paralitico perché valuta la direzione dello sguardo in cui la visione doppia (diplopia) è massima. Per la stessa patologia viene eseguito anche lo schermo di Hess-Lancaster o coordimetria.

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