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Dislessia: cos’è e come riconoscerla

Se un bambino ha difficoltà nella lettura, fa molti errori, tende a confondere le lettere e a non comprendere bene ciò che legge potrebbe trattarsi di un disturbo chiamato dislessia. La dislessia viene classificata tra...

Se un bambino ha difficoltà nella lettura, fa molti errori, tende a confondere le lettere e a non comprendere bene ciò che legge potrebbe trattarsi di un disturbo chiamato dislessia.

La dislessia viene classificata tra i cosiddetti Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). Di fatto, consiste nell’avere difficoltà a leggere, scrivere e far di conto con l’inizio della scolarizzazione. Spesso e volentieri non riusciamo a comprendere a pieno le difficoltà che i bimbi con DSA riscontrano. Per tale motivo, siamo portati a etichettarli con valutazioni del tipo “è intelligente, ma non si applica”, sottovalutando il loro disagio psichico e sociale.

In Italia, si stima che i dislessici siano poco più del 3% della popolazione. A due bambini su tre in età scolare, però, il disturbo non viene diagnosticato; questo significa che la dislessia potrebbe effettivamente interessare più di 2 milioni di persone. É stato provato scientificamente che tale disturbo possiede una componente ereditaria e che le difficoltà dei dislessici derivano principalmente dall’incapacità mentale di rappresentare parole e suoni per riprodurle in modo corretto.

bambino con dislessia
La dislessia comporta difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel far di conto.

In base al tipo di difficoltà riscontrata, i Disturbi dell’Apprendimento si distinguono in:

  • Dislessia: impedimento specifico della lettura.
  • Disortografia: disturbo della scrittura, sia nella competenza ortografica che fonografica.
  • Disgrafia: compromissione della qualità della grafia e dell’abilità motoria della scrittura.
  • Discalculia: difficoltà nel comprendere e operare con i numeri.

Come riconoscere la dislessia?

Solamente al termine della seconda elementare è possibile diagnosticare un DSA. Può capitare che alcuni bambini manifestino allo stesso tempo diversi disturbi. I segnali più evidenti sono:

  • Difficoltà linguistiche: scarsa conoscenza delle parole e dei loro significati, problemi di memoria, limitate capacità di costruzione della frase.
  • Problematicità motorie: inadeguata mobilità nel disegno e nella riproduzione di figure geometriche, nel ritagliare o costruire.
  • Difficoltà uditive: carenze nel ripetere e individuare toni, suoni, sillabe e parole simili.
  • Disturbi dell’attenzione.

La scuola ha l’obbligo di comunicare alla famiglia il sospetto di DSA. Gli insegnanti devono far presente le anomale difficoltà dei bambini e consigliare l’intervento di uno specialista.

come vede un dislessico
Esempio di come un dislessico vede le lettere.

La valutazione diagnostica deve essere effettuata presso il Servizio Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva o l’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile della vostra Azienda Sanitaria Locale (ASL). Il bambino dovrà sottoporsi ad alcuni test che ne valuteranno le capacità di scrittura, lettura, comprensione e calcolo. La diagnosi includerà una serie di strategie e strumenti didattici da adottare per migliorare l’apprendimento. Per maggiori informazioni, rimandiamo al sito dell’Associazione Italiana Dislessia.

Quali sono le cause della dislessia?

Un recente studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, ha preso in esame 30 persone dislessiche e 30 non affette da questo disturbo. Secondo il Team, la dislessia sarebbe in parte legata ad un’anomalia oculare e, in particolare, ai fotorecettori responsabili della visione dei colori. Inoltre, la ricerca ha evidenziato come i soggetti dislessici abbiano entrambi gli occhi dominanti piuttosto che uno solo. Questo problema può essere causa di una visione sfocata, degli errori di lettura, scrittura e calcolo. La correlazione con la vista crea disagio, facendo apparire le lettere in movimento o disposte in un ordine errato.

I ricercatori concordano sul fatto che la sfida principale sia nel riuscire a far leggere correttamente e nel minor tempo possibile i bambini affetti da DSA. Alcune soluzioni apparentemente banali come, per esempio, l’aumento della spaziatura tra le lettere, si sono dimostrate efficaci nel migliorare la lettura. Ricordiamo infatti che i dislessici hanno una particolare difficoltà nel distinguere le lettere e i numeri a distanza ravvicinata, soprattutto se i caratteri sono simili per forma. A tal proposito, una start up italiana, ha ideato un font in grado di facilitare la lettura ai dislessici. Diverse case editrici e addirittura Microsoft si sono interessati a questo progetto; per saperne di più, leggete l’articolo di La Repubblica.

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