Gli occhi sono lo specchio dell’anima, come recita una dei più celebri aforismi sullo sguardo. Una frase che spesso è stata presa molto alla lettera. Tanto che una sorta di pseudo-scienza, o per meglio dire un sistema di analisi non diagnostico, pretende di poter capire dall’analisi degli occhi quali sono le possibili malattie di cui soffre una persona. È l’iridologia: funziona davvero?
Come già accennato, il concetto alla base dell’iridologia è il seguente: dall’analisi e dalla lettura dell’iride sarebbe possibile risalire non soltanto alle malattie relative a un qualche apparato del corpo umano, ma anche a problemi di carattere psicologico.
Questa “tecnica” si basa sulla mappatura dell’iride: sulla superficie dell’iride si possono infatti riscontrare delle variazioni (come possono essere lucentezza, macchie, cromia); attraverso un’analisi accurata di tali variazioni gli iridologi credono possibile risalire a malattie sia fisiche che mentali della persona.
Secondo la mappa dell’iride di Bernard Jensen, l’occhio umano è diviso in quadranti, come se fosse un orologio. A ognuna delle posizioni di questo quadrante corrisponderebbe un organo umano. A seconda delle condizioni di una posizione, l’iridologo (che, va specificato, non è un medico) sarebbe in grado di risalire alle condizioni generali dell’organo.
E in alcuni casi di poter anche prevenire i disturbi futuri: in base al colore specifico degli occhi sarebbe possibile prevedere le possibili malattie a cui potrebbe andare incontro la persona.
Quindi per rispondere alla domanda funziona davvero l’iridologia bisogna ricordare che si tratta di una pseudoscienza, quindi non ha alcuna validità né alcun fondamento scientifico. In altre parole con la salute degli occhi non si scherza, ed è sempre bene affidarsi al proprio medico curante o al proprio oculista.
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