Probabilmente, e come è giusto che sia, state per sottoporvi alla necessaria quanto raccomanda visita oculistica completa. E, leggendo tra i vari esami, può darsi che il vostro occhio sia caduto su questo termine: schiascopia. Di cosa si tratta con precisione? E soprattutto a cosa serve?
In parte abbiamo già risposto al vostro dubbio. La schiascopia è un particolare tipo di esame oftalmologico. La sua funzione è quella di misurare il grado di rifrazione dell’occhio, ovvero la sua capacità di deviare correttamente i raggi luminosi provenienti dall’esterno. Quando ci sono dei problemi di rifrazione solitamente si va incontro a difetti della vista come miopia e astigmatismo; difetti che vanno opportunamente corretti.
Come viene effettuata una schiascopia?
Per effettuare una schiascopia vengono utilizzati un piccolo specchietto piano con un foro al centro; una lampadina posta di lato al paziente (o più recentemente uno strumento specifico chiamato schiascopio), e una stecca di lenti. Strumenti che servono a rilevare la direzione in cui si sposta l’ombra nel campo pupillare quando la sorgente luminosa viene spostata.
In pratica si rilevano i movimenti di quest’ombra sul fondo oculare. Guardando la pupilla del paziente attraverso lo schiascopio, questa risulta essere illuminata in maniera uniforme. Spostando poi lo strumento la pupilla viene invasa dall’ombra, con un movimento che inizia da un lato, occupa progressivamente l’occhio e finisce dall’altro lato.
Se il movimento dell’ombra segue la stessa direzione di quella dello strumento, allora l’oculista si troverà di fronte a un occhio emmetrope o ipermetrope. Se invece la direzione del movimento dell’ombra è inverso rispetto al movimento dello strumento, l’occhio è miope.
Grazie alla schiascopia è possibile riscontrare l’eventuale presenza di uno dei difetti della vista. Difetti della vista che possono essere corretti anche utilizzando le pratiche e comode lenti a contatto.
