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Uso prolungato delle lenti a contatto

A volte un uso prolungato delle lenti a contatto può provocare l’insorgenza di fenomeni di intolleranza alle lentine da collegare a uno stato ipossico corneale. Secondo alcune statistiche mediche, circa l’80% dei portatori di lenti...

A volte un uso prolungato delle lenti a contatto può provocare l’insorgenza di fenomeni di intolleranza alle lentine da collegare a uno stato ipossico corneale.

Secondo alcune statistiche mediche, circa l’80% dei portatori di lenti a contatto non è consapevole dei rischi connessi all’usura dei dispositivi e alla loro impropria pulizia. È buona regola indossare le lenti a contatto per un tempo limitato, seguire sempre le istruzioni fornite dall’oculista per l’adeguata manutenzione e programmare controlli di routine. Questi problemi dati dalle lenti a contatto vengono definiti come Over Wearing Syndrom (OWS) e si riscontrano nei pazienti che indossano in modo improprio ed eccessivo le lenti a contatto.

L’Over Wearing Syndrom si divide in Sindrome da ipossia acuta (carenza di ossigeno) e Sindrome da ipossia cronica, a cui si accompagnano condizioni di Sindrome da ipossia mista. Vediamole nel dettaglio.

Ipossia corneale acuta

La sindrome ipossica acuta si manifesta di solito in questi casi:

lenti contatto ad uso prolungato
La mancata rimozione delle lenti a contatto durante la notte è causa dell’Over Wearing Syndrom
  1. Porto prolungato o eccessivo delle lenti a contatto
  2. Uso di LAC non adatte all’uso permanente mentre si dorme
  3. Applicazione di lentine a raggio stretto che causano immobilità della lente con i normali ammiccamenti
  4. Uso di LAC rigide o gas permeabili con diametro troppo grande
  5. Uso eccessivo delle lenti a contatto in soggetti affetti da alcune patologie corneali.

Il quadro clinico è caratterizzato da edema epiteliale e stromale. Il primo sintomo che ne preannuncia la comparsa è l’appannamento della vista. In questo caso, tale condizione permane anche per dieci minuti circa dopo aver rimosso le LAC; in seguito subentrerà una sensazione di sabbia negli occhi, pesantezza palpebrale e bruciore. Infine, comparirà una iperlacrimazione. In alcuni casi può verificarsi anche la rottura delle cellule epiteliali, la quale comporta un intenso dolore agli occhi.

La sindrome ipossica acuta nella fase conclamata si riscontra di solito nei soggetti che si dimenticano di togliere le lentine prima di dormire. Normalmente, la sospensione d’uso per un periodo concordato con il proprio medico porta a una completa guarigione. Esistono in commercio lenti a contatto morbide approvate per il porto continuato, anche notturno, come le Air Optix® Aqua Night&Day di Alcon  o le Acuvue Oasys di Johnson&Johnson. É in ogni caso obbligatorio consultare il proprio oculista di fiducia prima di dormire con le lenti a contatto.

Ipossia corneale cronica

La sindrome ipossica cronica compare, invece, nel caso di:

  1. Porto prolungato delle lenti per un elevato numero di ore al giorno
  2. Utilizzo protratto di LAC a porto permanente
  3. Applicazione di lentine a raggio stretto
  4. Uso di LAC morbide in soggetti con cornee predisposte alla neovascolarizzazione o dove sono presenti neovasi.

Il quadro è caratterizzato da neovascolarizzazione corneale. In questo caso l’intolleranza alle LAC compare in modo tardivo e i sintomi iniziali sono spesso del tutto assenti.

I primi fattori che segnalano una ipossia cronica sono alcuni disturbi visivi (aloni luminosi con riduzione dell’acuità visiva o diffrazione delle fonti luminose puntiforme). Nei giorni seguenti possono comparire sensazione si sabbia negli occhi e profonda secchezza oculare. Può poi formarsi un vero e proprio panno visivo accompagnato talvolta da emorragie intrastomali.

I continui danni alla superficie oculare, quando i portatori non sostituiscono le lenti a contatto o le usano oltre il tempo consigliato, possono infatti portare alla formazione di nuovi vasi sanguigni sulla cornea (che normalmente è trasparente), portando a disturbi visivi.

Alcuni consigli utili

La miglior cura è la sospensione dell’uso delle LAC. Dopo la guarigione sarà il vostro medico oculista a dirvi se potrete utilizzare nuovamente le lentine. É molto importante scegliere fin dall’inizio il tipo di lente giusta, che ben si adatti al proprio occhio, con il giusto grado di idratazione e di permeabilità all’ossigeno.

Le lenti a contatto di ultimissima generazione, le cosiddette silicone-idrogel, minimizzano tutti i rischi visti sopra, perchè grazie alla elevata permeabilità all’ossigeno riducono i rischi di ipossia. In particolare le nuovissime ACUVUE® VITA™ o le Bausch + Lomb ULTRA®, permettono flussi di ossigeno talmente elevati che vi sembrerà di non indossare le lenti a contatto.

Tuttavia, come abbiamo visto, un uso prolungato delle lenti o una cattiva manutenzione possono provocare problemi. Vi raccomandiamo perciò di non superare mai le ore di porto indicate sulla confezione delle LAC e di seguire sempre le indicazioni del vostro oculista per evitare complicanze.

 

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