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Il segreto di Leonardo da Vinci? Era strabico

Una delle menti più geniali della storia potrebbe averci nascosto un piccolo segreto. A 500 anni dalla sua morte, uno studio rivela come un difetto fisico avrebbe aiutato Leonardo a dipingere la Gioconda e altre...

Una delle menti più geniali della storia potrebbe averci nascosto un piccolo segreto. A 500 anni dalla sua morte, uno studio rivela come un difetto fisico avrebbe aiutato Leonardo a dipingere la Gioconda e altre straordinarie opere.

Il 2 maggio 2019 celebreremo il Cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci. Un articolo dal titolo «Evidence that Leonardo Da Vinci had strabismus» pubblicato sulla rivista JAMA Ophtalmology ha rivelato uno scenario inedito sul genio assoluto del maestro toscano. L’autore, Christopher W. Tyler, ha dimostrato come, grazie ad uno studio condotto su sei opere d’arte attribuite a Leonardo, emerga lo strabismo dell’artista. Anche secondo la rivista dell’Università di Padova, Il Bo, sarebbe lo strabismo a dare a Leonardo quel suo tocco geniale nella pittura, e in particolare un’innata capacità nel riportare la profondità e la tridimensionalità nei suoi quadri.

Le prove scientifiche dello strabismo

Il Salvator Mundi è stato battuto all’asta per 450 milioni di euro a novembre 2017.

In seguito all’analisi di due sculture, due dipinti a olio e due disegni e grazie a dei fitting delle pupille dei soggetti rappresentati, alla loro rotazione e all’apertura degli occhi è stato quantificato l’angolo di deviazione oculare. Calcolando il raggio del bulbo oculare e la rotazione angolare sono apparse differenze di −13.2 gradi nel David, −8.6 gradi in Salvator Mundi, −9.1 gradi in San Giovanni Battista, −12.5 gradi nel Giovane Guerriero, un disegno, -5.9 gradi nell’Uomo Vitruviano e −8.3 gradi nel famoso autoritratto da vecchio.

Secondo il neuroscienziato Tyler, Da Vinci avrebbe sofferto di exotropia, una deviazione costante di uno o entrambi gli occhi che tende a indirizzarli verso l’esterno. In generale, chi ne è portatore non riesce a mantenere l’allineamento del fuoco su un oggetto; il cervello dunque, impara a non usare entrambi gli occhi per focalizzarsi su un oggetto.

Considerando che il disturbo fosse intermittente, la tendenza media di exotropia di Leonardo aveva probabilmente un valore di -10,3 gradi quando era rilassato. Questo avrebbe consentito all’artista di passare dalla visione binoculare a quella monoculare e di renderlo abile a dare tridimensionalità a volti, oggetti e paesaggi.

Un altro importante indicatore dello strabismo è il test di Hirschberg che analizza i riflessi speculari della cornea e dimostra i disallineamenti degli assi visivi. Questo appare particolarmente evidente in una delle sei opere, il Salvador Mundi, dove il riflesso non è centrato sull’occhio sinistro, ma situato vicino al margine destro della pupilla.

Un difetto che diventa punto di forza

exotropia
Secondo Christopher W. Tyler, Leonardo era affetto da exotropia a intervalli.

L’exotropia intermittente o strabismo divergente consiste in un disallineamento degli occhi nel quale un occhio gira verso l’esterno in modo occasionale. Di solito questo difetto risulta asintomatico proprio perché il cervello riesce, nel momento in cui l’occhio è deviato, a sopprimere il disturbo di diplopia (visione doppia). Si manifesta soprattutto con deficit sulle lunghe distanze.

Perché Leonardo sarebbe stato favorito proprio da tale difetto? Quando gli occhi sono dritti abbiamo una visione stereoscopica, ovvero percepiamo il senso della profondità. Quando un occhio devia dall’altro, come nel caso dello strabismo in questione, il cervello col tempo si allena a non prendere in considerazione i segnali dell’occhio pigro e riesce ad ottenere indietro un’immagine più statica, molto più facile da lavorare.

Da Vinci non sarebbe stato l’unico artista a soffrire di un disturbo oculare: si ritiene che anche Rembrandt, Il Guercino, Degas e Picasso fossero strabici e che questo difetto facilitasse il loro lavoro artistico. Ad ogni modo, come riporta l’interpretazione della rivista Bo sullo studio, il genio del maestro toscano ha sempre attratto il pubblico e gli studiosi al punto da creare attorno a sè numerosi miti e supposizioni. Chiunque sia affetto da strabismo, potrà guardare questi risultati ed essere contento di sapere che qualcuno brillante come Leonardo da Vinci non sia stato ostacolato in alcun modo da un problema oculare.

 

Credit: Image courtesy of JAMA Network® ©2018

Fonte: Il Corriere della Sera e Huffington Post

 

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